
Il futuro dei brand è l’omnichannel commerce
Offerte generiche, raccomandazioni standardizzate e difficoltà tecniche al momento dell’acquisto? No, grazie. Per proiettarsi nel futuro, l’imperativo dei brand è cambiare, offrendo ai clienti un’esperienza personalizzata, con ogni mezzo e canale disponibile. Specie online, dove, secondo una ricerca recente, la possibilità di sentirsi riconosciuti, consigliati e anticipati nei gusti e nei desideri può tradursi in un aumento delle vendite fino al 20%.
La chiave di volta per chi vuole entrare nella nuova era è dunque la capacità di interagire in tempo reale, e in modo assolutamente unico, con i propri clienti: il giudizio che questi formulano nel momento in cui stanno concretamente effettuando i propri acquisti può definire, nel bene o nel male, il loro rapporto con un brand. Con effetti molto concreti sul conto economico.
Considerando che qualsiasi persona è oggi a proprio agio con i suggerimenti dei motori di ricerca interni ai siti di ecommerce, con le valutazioni espresse da altri sugli stessi siti e sui social network, il nuovo paradigma deve muoversi oltre i consueti strumenti e le regole base del commercio online, per esplorare tutte le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e da un uso pienamente integrato dei dati. Dalle raccomandazioni – parte fondamentale di ogni ecommerce gestito in modo efficace – all’evoluzione dei digital assistant, destinati a diventare veri cervelli interattivi, capaci di creare una relazione uno a uno con il cliente, grazie alla conoscenza approfondita di ogni cliente, alla capacità predittiva e a quella di fornire sempre nuovi stimoli.
Quali sono allora i passaggi obbligati per le aziende? “È necessario allargare i propri orizzonti e studiare nuove partnership e nuovi modelli di business. I marketplace rappresentano un primo passo in questa direzione, ma per poter supportare una continua evoluzione bisogna pensare a sistemi tecnologici aperti e strategie di business basate sull’open platform”
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