Segnali di un azienda fallita

A volte si sente parlare di “crisi dell’impresa”, nota anche con il nome di “liquidazione giudiziale”, e in passato individuata con il termine “fallimento”.

Si tratta di una situazione di disagio si per l’impresa debitrice sia per i suoi creditori.

Negli ultimi anni succede con  frequenza che le imprese si trovino in condizioni di difficoltà economica.

Nelle imprese si verificano simili vicende a causa di errori in determinate scelte, oppure a causa di una crisi del settore nel quale le stesse svolgono la loro attività.

Il primo effetto di simili condizioni, molto spesso, è l’incapacità dell’impresa di fare fronte ai suoi debiti.

Ad esempio, a un fornitore potrebbe succedere di non ricevere il pagamento dei prodotti o dei servizi che ha erogato all’impresa, nonostante i ripetuti solleciti.

Le cause possono essere relative a periodi di difficoltà temporanei, ma ci sono circostanze nelle quali l’incapacità di fare fronte ai debiti, vale a dire lo stato di insolvenza, è irreversibile.

In relazione a questi eventi, la legge prevede un’apposita procedura per consentire ai creditori di ottenere il pagamento delle somme dovute dall’impresa, attraverso la vendita forzata dei beni che sono in suo possesso.

Questo istituto prende il nome di liquidazione giudiziale o, come veniva chiamato in passato, di fallimento, che può essere attivato su richiesta dei creditori che non sono stati pagati, dell’Agenzia delle Entrate nell’attività di riscossione dei tributi o dell’impresa stessa che si sia resa conto della sua situazione di difficoltà irreversibile.

Si tratta di una procedura che può essere iniziata presentando un’apposita istanza al tribunale perché possa verificare la sussistenza dei presupposti per aprire la procedura fallimentare e lo dichiari con sentenza.

La dichiarazione di fallimento è il provvedimento attraverso il quale il tribunale dichiara che un’impresa si trova in una fase di disagio economico che ha determinato una situazione di dissesto finanziario e non è più in grado di pagare i suoi debiti.

Si tratta di una sentenza che determina l’apertura di un particolare procedimento che produce una serie di effetti, sia per l’impresa fallita, sia per coloro che vantano dei crediti nei suoi confronti.

Potrebbe costituire un esempio un fornitore in attesa di ricevere un pagamento.

Da agosto 2020 le regole di questa particolare procedura cambieranno, perché entrerà in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

In particolare, secondo lo stesso Codice, non si parlerà più di “fallimento”, ma di “liquidazione giudiziale”.

Se si vogliono osservare le regole attuali, con le regole che entreranno in vigore tra poco più di un anno, si deve tenere presente che non sempre le imprese possono essere dichiarate fallite.

La dichiarazione di fallimento può avvenire se sussistono determinati presupposti.

Ci deve essere un requisito soggettivo, l’impresa dev’essere fallibile, vale a dire che deve rientrare tra i soggetti che per la legge possono essere sottoposti alla procedura di fallimento.

Published by Raffaele Felaco

I am an enthusiastic leader with strong background in direct and indirect sales with an exten- sive experience in both retail and wholesale business. I have been fortunate to have worked alongside teams in structured environments both in Italy and abroad over the last 20 years, en- abling me to develop strong leadership skills, a natural approach in effective communication, the ability of positively influencing others and master complex business negotiations.

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

%d bloggers like this: